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04 marzo 2010
I primi passi del CD
Per IL NUOVO TORRAZZO Mara Zanotti
Su iniziativa del gruppo di minoranza consiliare Progetto Offanengo, giovedì 26 febbraio alle ore 21 Giò Bressanelli in compagnia di Paolo Simonetti alle percussioni,Edo Stabilini chitarra,Matteo Livraga violino e Irene Bressanelli sax, appunto a Offanengo, il CD dal titolo Il pane del giorno prima. Una serata “acustica” che ha segnato l’inizio del tour nel territorio che Bressanelli compirà per far conoscere la sua ultima produzione.
Poche parole prima di iniziare a suonare per chiarire le intenzioni del CD dalle forti connotazioni sociali, a partire dal titolo stesso, Il pane del giorno prima, perché non è giusto sprecare nulla, nemmeno il pane raffermo.
E ancora: “Per me è importante un vecchio detto che recita: ‘se non avete niente voi, allora anche io non ho niente’; ossia: non è giusta una ricchezza costruita sulla povertà degli altri”.
Giò Bressanelli conferma con questo suo lavoro una sensibilità che da sempre lo contraddistingue, che lo ha fatto avvicinare al mondo poetico e musicale di un grande come Fabrizio De Andrè, il cui stile rieccheggia a più riprese anche nelle canzoni e nell’interpretazione di Bressanelli sebbene filtrate da un un’impronta indubbiamente personale. Il cantautore cremasco ha anche spiegato perché alcune delle canzoni proposte sono state scritte in dialetto: “Non per una questione di moda, ma perché il dialetto è la mia lingua, che conosco e parlo. Solo il dialetto può raccontare circostanze e situazioni ‘tipiche’, come ad esempio, nella canzone A munt (davvero fra le più belle con la sua splendida melodia, quasi ipnotica, ndr) il cui titolo si richiama al noto gioco di carte”.
Dopo l’introduzione, l’esecuzione dei brani in un contesto singolare: la Sala Moro, che solitamente accoglie i consigli comunali. Viaggio per viaggio, Amunt, La dote di Elsa, Un’altra storia, Andé ’n po ù a ént, Buona sorte, Mano bianca mano nera, Santiago, Tra il bene e il male, Millestorie, sono state accolte calorosamente dal pubblico, presente in discreto numero nonostante la pioggia. Forse l’acustica della sala, evidentemente destinata ad altro, ha un po’ penalizzato la musica, ma non ha certo scalfito l’incisività e la poeticità dei testi, che parlano di amore, di saggezza, di guerra…
Nella foto un momento della serata
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