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28 giugno 2010

27 giugno 2010 a Crema il concerto del Brancaccio



Oltre cinquecento persone alla riproposizione del 'Concerto del Brancaccio' di Fabrizio De Andrè. Ovazione per la band dei Mille anni ancora. L'incanto della serata e i retroscena

Musica - Un concerto stupendo. CremArena esaurita, oltre cinquecento persone che applaudono e cantano le poesie di Fabrizio De Andrè sono un'immagine emozionante, come grande è l'affetto che si legge negli occhi commossi del pubblico, persone di ogni età, per il concerto dei Mille anni ancora, la band di Ellade Bandini, Giorgio Cordini e Mario Arcari. L'obiettivo – più che riuscito – riproporre il celebre Concerto del Brancaccio del febbraio 1998 di Fabrizio De Andrè.

Il gruppo
A fianco dei tre mostri sacri un gruppo di talenti che danno lustro al panorama musicale italiano: Alessandro Adami alla voce, Eros Cristiani alle tastiere e Max Gabanizza al basso. Alle percussioni Giuseppe Rotondi e Stefano Zeni al violino, Enrico Mantovani alla chitarra. A loro, in questo tour, si aggiunge Maria Alberti per i cori.

Il concerto del Brancaccio
Il concerto è iniziato a un quarto alle dieci, aperto da Giò Bressanelli con una propria canzone Un'altra storia, che fa parte del cd uscito lo scorso febbraio e prodotto dall'associazione il canto del Cucù. Intitolato Il pane del giorno prima contiene 10 piccole storie, preziose. Per il cantautore cremasco l'onore di suonare con la band un brano di Fabrizio De Andrè, Il canto del servo pastore, tratto dal disco dell'Indiano.



I pezzi
La scaletta del concerto del Brancaccio riproposta ieri sera nei minimi dettagli comprende: Creuza de ma, Dolcenera, Anime Salve, Bocca di Rosa, l'Infanzia di Maria, Il ritorno di Giuseppe, Il sogno di Maria, Tre madri, Il testamento di Tito, Nel bene e nel male, Volta la carta, Geordie, Il pescatore, Fiume Sand Creek.

Curiosità
Durante la serata qualche noia per la chitarra di Mantovani e per la voce, talvolta coperta dal suono degli strumenti. De Andrè non ha mai fatto Storia di un impiegato dal vivo, perché tutti gli chiedevano dal vivo Il bombarolo e lui sosteneva che o si faceva tutto l'album o era riduttivo proporne solo un pezzo. Alla fine tre bis, proprio come faceva sempre De Andrè.

Il retroscena
Come racconta Giò Bressanelli, “Giorgio Cordini aveva fatto con noi – la mia band e il Canto del Cucù – una giornata su De Andrè al San Domenico, a dicembre. Era uno degli ospiti, l'ho conosciuto lì, anche se era un po' che lo stavo inseguendo. Un mese fa mi ha chiamato per vedere se potevo organizzare qualcosa a Crema. L'assessore alla cultura Paolo Mariani ha accettato con entusiasmo. Ciò che mi ha colpito è stata la disponibilità e l'atteggiamento di musicisti così importanti, che han suonato con i grandi: Ellade Bandini è arrivato con la sua macchina, si è scaricato la sua batteria, se l'è montata. A dodici e mezza si è rimesso la batteria in macchina e mi ha chiesto la strada per Cremona, per tornare a Ferrara. Stasera suona con Gino Paoli e poi a Modena con Francesco Guccini. E' una persona incredibile. Sono arrivati a Crema alle 16, hanno iniziato le prove e finito alle 19.30. Il tempo per il ristorante e cose da star non c'era, quindi hanno ordinato le pizze e le hanno mangiate nel cartone, in camerino. Sono musicisti di altissimo livello, sembrava di essere a casa, insieme agli amici. E' una cosa emozionante”.

nelle foto : gio bressanelli e giorgio cordini con alessandro adami
di Andrea Galvani
(direttore@cremaonline.it)

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