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12 dicembre 2009
Teatro S. Domenico: il Natale secondo De Andrè : Da Il nuovo torrazzo
Sabato 5 dicembre, il teatro S. Domenico di Crema si è riempito della musica e della poesia del cantautore genovese Fabrizio De Andrè, fin dal mattino attraverso un incontro per le scuole superiori ed il concorso X-Faber.
Vero culmine del tributo al grande Fabrizio è stato il concerto La buona e altre novelle, nel quale Gio Bressanelli e il coro Pregarcantando diretto da Don Giacomo Carniti hanno eseguito una splendida versione de La buona novella di De Andrè.
La serata si è aperta con Smisurata preghiera e il Laudate Dominum: i musicisti ( impeccabile band ) hanno accompagnato la platea nei luoghi della nascita e della vita del piccolo Gesù, e quando “ presero i (t) suoi tre anni e li portarono al tempio”. E di nuovo indietro nel tempo, all’incontro tra la giovane Maria e l’anziano Giuseppe e al momento in cui le loro mani hanno “ accarezzato il disegno” . Scorrono rapide eppure s’imprimono nel cuore, le immagini de Il ritorno di Giuseppe, Il sogno di Maria e di Ave Maria.
C’è tanta dolcezza nella descrizione dell’Immacolata Concezione e del mistero che l’accompagna, che quasi non sembra di ascoltare le parole di un artista così combattuto in termini di fede.
Quella di De Andrè è comunque una profonda ricerca di un significato in ciò che la venuta del Messia e il suo passaggio terreno sono state per chi crede e ( anche se inconsapevolmente) per chi non crede: la figura del bambino che nasce in una grotta per poi salvare un giorno l’umanità, obbliga a interrogarsi su chi fosse Giuseppe, Maria e tutti i testimoni reali dell’evento, gente comune esattamente come noi, che secoli fa si è trovata a riempire il passaggio dell’unico vero presepe vivente, di chi ha lasciato a noi il compito di capire a pieno cosa sia il Natale.
Maria sogna e per un momento “ corre a vedere il colore del vento (…)”, le sue braccia sollevate dall’angelo diventano ali e si trasforma prima in donna e poi in madre, per sempre.
La giovane Vergine sarà madre, infatti, fino alla fine ed oltre, quando la nascita di Gesù lascerà spazio al dramma umano del sacrificio e alla gloria del compimento della volontà paterna: si apre all’ingresso “ a chi ti ama come se stesso”- recita la Via della croce, la stessa sulla quale la legge di Dio ( fatta carne ) rimane “inchiodata tre volte nel legno” e farà ritorno il terzo giorno.
Insieme al coro e alla band, la gradita presenza sul palco di Giorgio Cordini ( sublime esecuzione di Sidun al bouzuoki), musicista e amico fraterno del compianto De Andrè, e del grande pianista Mario Piacentini, con il quale Gio ha eseguito una splendida versione de La Canzone di Marinella.
Oltre alla Buona novella, Bressanelli ha eseguito Khorakhanè ( il cuore rallenta e la testa cammina (…) per la stessa ragione del viaggio viaggiare), con una speciale dedica a Don Alessandro Santoro della comunità di base delle Piagge di Firenze, ospite nel convegno del mattino.
Nella seconda parte del concerto, premiazioni dei vincitori del concorso X-Faber: Chiara Marchesi e gli Zenith seguita dalla loro esibizione, poi spazio ai grandi classici del repertorio del cantautore genovese, seguiti con entusiasmo dagli oltre 400 presenti.
Per “IL NUOVO TORRAZZO”
Greta Mariani
Crema sabato 12 dicembre 2009
Giorgio Cordini e Gio in Sidun
foto cecè
08 dicembre 2009
Vita, futuro, musica.
E' ancora difficile mettere completamente a fuoco quello che abbiamo combinato sabato 5 dicembre con gli amici del canto del cucù.
Abbbiamo probabilmente chiuso l'ombrello e ci siamo lasciati investire dal temporale scatenato dalle canzoni di Fabrizio.
Alessandro Santoro prete delle Piagge e la sua storia piena di coinvolgimento con la polvere della vita.
Il suo desiderio di vedere una chiesa che si fa prossima uscendo dalle mura dorate in cui si è rintanata, è stato per molti un motivo di riflessione profonda , assieme ad Emanuele Mandelli, Tiziano Guerini, Giorgio Cordini si è riflettuto sul profondo senso di spiritualità umana che esce dal " vangelo secondo De Andrè".
Tanti i giovani presenti in mattinata e ancora di più nel momento del concorso pomeridiano.
Per più di un mese si sono preparati, hanno provato, hanno studiato la musica di Fabrizio, regalando poi ai presenti 15 intense interpretazioni di 15 canzoni del Faber.
Hanno vinto in due, ma il momento in cui tutti sono saliti poi in serata sul palco del teatro assieme a me alla band al coro Pregarcantado a Giorgio Cordini a Mario Piacentini vale più di ogni premio.
Il concerto è stato un immenso regalo che mi ha fatto chi da tempo condivide con mè sul palco questa idea/restituzione in musica e parole.
In più il talento di due grandi della musica a disposizione delle vibrazioni musicali che con la band abbiamo cercato di scambiare con il pubblico.
Sidun con il bouzouki di Giorgio Cordini e La canzone di Marinella con il piano di Mario Piacentini, rimarranno indelebili nella mia memoria.
Grazie a Paolo, Renzo, Edo, Ele, Luca, Matteo e Cecilia.
Nella foto di Cecilia Bressanelli :
Emanuele Mandelli, Tiziano Guerini, Don Alessandro Santoro, Giorgio Cordini e me durante il convegno
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